E’ la fine

Non servono parole.

Questo qua sopra è un LINK. Ho dovuto scriverlo sennò la gente si preoccupa.

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Across the Universe

Words are flowing out like endless rain into a paper cup
They slither while they pass they slip away across the universe
 
Gocce di magnifico nonsense racchiuse in un metro inusuale, quasi arcaico, classico.
E’ la cosa migliore che potevo togliermi dalla testa per scrivere dopo così tanto tempo qua sopra? Ebbene si, non ho voglia d’altro.
Perchè i nonsense sono in verità l’unica cosa che abbia senso quando tutto il resto ne è privo.
Cose e persone perse, e ritrovate. Sentimenti, sensazioni, tempo. Tutto così vago, eppure opprimente.
 
Ma tu vai, fai.
Vivi.
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Quello che tutti stavano aspettando…

E’ arrivato, il nuovo test su quanto conoscete il Prat è disponibile. Non perdete tempo!

http://rifleman.altervista.org/friendtest/test.php?usr=Prat

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Where are you, tonight?

Absolutely Sweet Marie
(B. Dylan)
 
Well, your railroad gate, you know I just can’t jump it
Sometimes it gets so hard, you see
I’m just sitting here beating on my trumpet
With all these promises you left for me
But where are you tonight, sweet Marie?

Well, I waited for you when I was half sick
Yes, I waited for you when you hated me
Well, I waited for you inside of the frozen traffic
When you knew I had some other place to be
Now, where are you tonight, sweet Marie?

Well, anybody can be just like me, obviously
But then, now again, not too many can be like you, fortunately.

Well, six white horses that you did promise
Were fin’lly delivered down to the penitentiary
But to live outside the law, you must be honest
I know you always say that you agree
But where are you tonight, sweet Marie?

Well, I don’t know how it happened
But the river-boat captain, he knows my fate
But ev’rybody else, even yourself
They’re just gonna have to wait.

Well, I got the fever down in my pockets
The Persian drunkard, he follows me
Yes, I can take him to your house but I can’t unlock it
You see, you forgot to leave me with the key
Oh, where are you tonight, sweet Marie?

Now, I been in jail when all my mail showed
That a man can’t give his address out to bad company
And now I stand here lookin’ at your yellow railroad
In the ruins of your balcony
Wond’ring where you are tonight, sweet Marie.

 
Ad occhio e croce… a casa…
My sweet Marie.
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E come ce li spaccate bene i timpani, come ce li spaccate male i coglioni, cribbio!

Allora, il fatto è che – cribbio – Tommy degli Who e Tommy live at Leeds sono praticamente due dischi diversi. Voglio dire, diamine d’un boia, avete presente COS’E’ quel Live at Leeds? Ok, sappiamo tutti che stiamo parlando di uno dei dischi fondamentali della storia della musica dal 10mila a.C. ad ora, ma vogliamo parlare di Tommy studio? Gente, ma spacca i corbelli di brutto se avete sentito il live negli ultimi ottant’anni della vostra vita!
 
Ok, basta.
 
Ero solo sconvolto, molto sconvolto.
 
Calmo.
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E va… e va… e va… e vaaaaa… mavaaaffan…

Uh uh uh, oh oh oh. La cosa che mi diverte di più in assoluto – oltre al fatto che torno a scrivere su questo blog – è che non ho mai messo un titolo così stupido ad un mio intervento! Credo.
MA, tralasciamo le facezie e lanciamoci ancora una volta in una cronaca per niente dettagliata di quel che succede within and without me. Oh, forse finalmente sono riuscito a trovare un corso di Letteratura italiana che riuscirò a seguire e – forse – addirittura completare con tanto di esame finale! Non posso farci niente (scusami mia dolce Mary) se trovo che Dante sia un gran tegame, e men che mai posso farci niente se trovo noiosa la letteratura e mi irrito pensando che studiare tutti quei tromboni medievali non giovi alla mia tesi di laurea.
Ma per fortuna la musica cambia! Il corso si chiama Letteratura Moderna e Contemporanea, e forse ci sarà da vederne delle belle.
Ma che ce frega, alla fine del gioco?
Basta parlare di me, parliamo di te, parliamo di te.
No.
Basta.
 
…e no! Oh, ho comprato un portatile. E voglio dedicargli un’ode, che chiamerò…
 
Ode al portatile
 
Lode a te, o portatile
che mi togli il sonno nella scura notte
e con le tue insidiose tentazioni
trai da me il desìo del dolce riposo
e lo tramuti in brama di spippolamenti
 
Lode a te, o portatile
che forte di un vigor nuovo
mi intrappoli nelle folte maglie di Ubuntu
rendi la mia mente vaga viandante
e niente più mi fai capire
 
Lode a te, o cribbio d’un portatile
bello liscio e levigato
che puppi pure la connessione a un gonzo
che sta vicino a me e non l’ha protetta
viva, o mio portatile, i gonzi.
 
Ciao mondo.
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Anyway the wind blows

Si, si, è vero, effettivamente è parecchio tempo che non scrivo più qua. Ma d’altronde non c’è nemmeno più nessuno dei miei vecchi ed affezionati fanZ che mi legga… quindi che scrivo a fare?
Ora tutti vi aspetterete che inizi come mio solito con una tipica formula prattiana del tipo "I giorni passano pigri e scaricabili, mentre la vita del Prat procede senza infamia nè lode nel turbinìo degli eventi", ed effettivamente è proprio così:


I giorni passano pigri e scaricabili, mentre la vita del Prat procede senza infamia nè lode nel turbinìo degli eventi, e vecchi fantasmi bussano alla porta mentre le nuove, giovini soddisfazioni passano incontrollabili di fronte agli occhi del giovin signorino. Ma i dubbi rimangono, le aspettative si moltiplicano e le forze sono sempre meno. Ma non tanto per motivi sentimentali, o pindarici, o freudiani, il punto è che mi fa male persino quando mi siedo, come potete pretendere che uno viva sereno con cotanto dolorino al cülo? Ma la strada che scorre sotto le ruote della Carrozza dell’Esistenza sfila velocemente attraverso i finestrini, ed è sempre più difficile capire quel che c’è dietro e quel che c’è davanti. E poi diciamocelo, quel che c’è dietro è passato, che lo guardiamo a fare? Se era proprio bello bello gli avremo fatto una foto e la conserveremo con cura, non possiamo far altro. Questo ho da dire alle cose che ho lasciato indietro: state attenti, tutti voi, perchè non c’è niente che possiate fare, anche risorgendo dalle vostre tombe, per fermarmi. Questo sono io e qui decido io, le bollette le ho pagate e non ho più niente da dire, anche perchè sarebbe inutile.
Inutile, si, ma non tanto quanto pestare una cacca solo per il gusto di farlo.


Bleh! Non fatelo mai.

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Giorni di Prat

Son proprio giorni di Prat, questi. Con Gloria che si è indebitamente appropriata del mio diario, mi vedo costretto a sfogare ancora una volta la mia necessità di comunicazione su pagine elettroniche, e non cartacee. Son giorni strani (ma credo di aver ripetuto questa locuzione almeno una trentina di volte nella storia di questo blog) e trascorrono tra un lavoro ed un altro, una commissione ed un’altra, nel folle tentativo di mantenere la mia vita in piedi con una certa coerenza ed un po’ di solita, sana ironia prattiana. Nel periodo che sta tra la perdita del mio amatissimo diario e il momento presente ne son successe di cose, smentite, conferme, gente che se ne va, gente che arriva, tensioni e ipertensioni… ma si fronteggia tutto come un surfista fronteggia uno tsunami. In realtà sono oramai troppo viziato dallo scrivere unicamente per me, tanto che se andassi avanti finirei col rivelare a mezzo web cavolacci miei che interessano per lo più a me, quindi penso che la finirò qua, lasciando tutti voi con pensieri positivi che spero giovino al vostro Karma.
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Settecento

Settecento!!!

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Shocks! again and again

The Shocks! live…

 

13 ott 2007, 22.00 – Elvis Fan Club

 

Via Aiaccia, 37/E
Stagno, Livorno
 
14 ott 2007, 21.30 – Club Dr Jazz

 

Via Vespucci, 10
Pisa, Pisa 
+ THE NIXXX
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